Costa39 e il Forno Calzolari di Monghidoro. Amore a prima vista!

10 Dicembre 2016

L’Appennino non è per tutti. Chi ci vive stabilmente e ancor di più qui vi ha un’attività e ha la bravura di renderla profittevole e nota oltre il livello locale, è da tenere in alta considerazione. Ci vuole una sana follia e tanta bravura. In questo è riuscito Matteo Calzolari del Forno omonimo di Monghidoro. I segreti del meritato successo sono innanzitutto la farina biologica, proveniente dai grani dei campi che circondano Monghidoro e macinata a pietra, poi il lievito madre, a cui Matteo affettuosamente ha dato il nome di “Gino” festeggiandone anche, ogni ottobre, il compleanno. Infine l’amore per il territorio, per i sapori semplici, per la tradizione ma anche per la ricerca, che Matteo persegue quotidianamente sperimentando nuovi impasti o recuperando grani quasi estinti e tecniche di panificazione ormai dimenticate. Poi la cottura su di un forno a pietra, dove la pietra rilascia naturalmente il calore immagazzinato al pane. Il risultato sono i diversi tipi di pane – di farro con le noci, montanaro, in cassetta, solo per citarne alcuni – ma anche crackers arricchiti di semi, dolci da forno, pizze e focacce. il suo pane esalta grani antichi, segue l’andamento delle stagioni è intenso, ha armonie sue, insomma è un prodotto di altissima qualità che noi abbiamo pensato di utilizzare per creare un gelato di sincero spessore. Anche in questo, forse, c’è un pò di sana follia! Due sono i gusti che finora abbiamo realizzato: l’ORSO BIANCO, una base di fiordilatte amalgamata con i Ciccioli del Fornaio che sono, per l’esattezza, semi di girasole, farro soffiato, semi di zucca e sciroppo di agave e il PANE del Forno di Calzolari, con un infusione di gorgonzola nel suo pane al farro e noci. In questi giorni di quasi inverno questi sapori veri, scaldano l’umore e il nostro palato!